Il sedile del futuro: da FreeForm™ a un sedile personalizzato per te

Quando avviamo un progetto, consideriamo tutto: dalle bozze di Leonardo da Vinci alla moda, l’abbigliamento, i mobili e i prodotti di consumo. Possiamo trarre ispirazione dai porta-cosmetici delle donne: finitura, colore e operatività delle cerniere. Sistemiamo queste immagini su una lavagna o in una diapositiva di PowerPoint per avviare il progetto. E osserviamo anche all’esterno del settore, ad esempio per un feedback biomedico. Il nostro gruppo ha studiato l’utilizzo del sedile come se fosse un sensore che monitora il conducente e previene la stanchezza.

FreeForm™, attualmente in produzione, permette al progettista automobilistico di scolpire le superfici e coordinare i temi dei design esterni e interni. La tecnologia dei veicoli elettrici implica la possibilità di progettare gli esterni in modo diverso. Il vano motore viene liberato. Non sono necessari radiatori o prese d’aria. Gli esterni possono essere più puliti, proprio come gli interni. FreeForm™ mette in campo un approccio olistico dedicato al design automobilistico.

Abbiamo lavorato alla ECU centralizzata per sedili con il nostro gruppo specializzato in elettronica. I loro dati fanno parte dei parametri del nostro pacchetto. Al momento i sedili includono svariate centraline elettroniche dedicate a diverse funzioni del sedile, delle file di sedili e altri motori presenti sul veicolo, come ad esempio predellini e specchietti esterni. Le raggruppiamo in un’unica ECU posizionata sotto il sedile in modo da ridurre i costi e la complessità. Non è ancora in produzione.

I sedili del futuro potrebbero avere tessuti elettroconduttivi con fili metallici incorporati per offrire design più puliti e semplificati. Questo ci consente di sviluppare degli interruttori da posizionare direttamente nella rifinitura morbida. Anziché un solo interruttore potrebbe essere un simbolo ricamato o una funzionalità tattile. Stiamo inoltre lavorando a funzionalità di autoregolazione per sedili in grado di leggere la morfologia degli utenti e adattarsi. Il sedile potrebbe capire se si sta indossando un cappotto invernale oppure i tacchi e adattarsi di conseguenza. Questo livello di intelligenza richiede molto lavoro ma renderà l’esperienza di guida più intuitiva.

E ci chiediamo sempre: Come dovrebbero essere i sedili quando non vengono usati come sedili?

Pensare in grande e non accontentarsi mai. Tutti i membri del nostro gruppo hanno una propensione naturale per questa mentalità. C’è la curiosità e l’impulso di essere là fuori, davanti a tutto, per cogliere lo slancio in grado di risolvere le sfide interne al settore. Sostenibilità, riciclabilità e responsabilità sociale rappresentano delle priorità. Vogliamo guadare alle alternative e non più ai prodotti a base di petrolio. Cerchiamo materiali su base vegetale, spaziando dalla soia all’ananas e ai sottoprodotti della buccia delle mele per creare una pelle artificiale. Stiamo inoltre creando dei sedili partendo da materiali riciclabili, come le bottiglie di plastica.

Mi piace frequentare le mostre d’arte, compresa la recente mostra su Van Gogh in America presso il Detroit Institute of Arts. Sono stato anche ad Arles, in Francia, dove Van Gogh ha creato alcuni dei suoi capolavori. In quello che fa c’è una sorta di magia che è anche fonte di ispirazione. Se osservate i suoi quadri da una prospettiva interiore, tutto si fonde insieme. Anche gli interni delle automobili sono dei capolavori. Esistono dei limiti, e questo accresce la magia. Occorre impegnarsi per creare qualcosa di bello e funzionale, occorre farlo entro i tempi e rispettare il budget. È fantastico osservare il risultato conseguito.